Paperino Surfista

lunedì 31 gennaio 2011

Firmino - Firmin, teca rammemorante - recollection display case


FIRMINO

FIRMIN

teca rammemorante
recollection display case


 "Se avesse tenuto un diario del dolore, l'unica voce sarebbe stata una parola: io".  Philip Roth

"Had he kept a pain diary, the only entry would have been one word: myself" Philip Roth

Firmin, Adventures of a Metropolitan Lowlife
Ho deciso di dedicare una teca rammemorante a Firmino e a me stessa, a chiunque in questo mondo che, leggendo il libro, sia stato immediatamente pervaso da alcune sensazioni, incluse la tristezza, la rabbia, la disperazione, ma anche la poesia, la bellezza, le emozioni più intense, remoti ricordi agrodolci. Molto ci sarebbe da dire sulla miserrima vita di questo topo, a tal punto che non tento nemmeno di scriverne una sola riga di commento. Così, uso il solo linguaggio che io conosca per trasmettervi ciò che ho dentro, la teca.
Adesso Firmino si trova in un meraviglioso palazzo, pieno zeppo di libri: sta gustando un buon bicchiere di vino rosso e Bèla Bartòk sta suonando il piano per lui a lume di candela. La sua lotta per la sopravvivenza è terminata.
I decided to dedicate a display case to Firmin and to myself , to everyone in this world that, reading this novel, has been immediately penetrated by several feelings, including sorrow, rage, desperation, but also poetry, beauty, deep emotions, passed bittersweet souvenirs. There's too much to say about this rat's miserable life I don't even dare to approach a line about this book. So, I use the only language I know to tell you what's inside of me, the display case language.
By now, to me, Firmin is living in a marvellous palace, full of books: he's tasting a glass of good red wine and Béla Bartòk is playing piano for him by candlelight. His struggle for life is over.
 
Béla Bartòk suona il pianoforte per Firmino


 Firmino venne pubblicato in Italia nel 2008. Uscì per la prima volta in America nel 2006, come romanzo d'esordio dello scrittore statunitense Sam Savage, con una tiratura di mille copie dalla Coffe House Press.


In 2006 Coffee House Press published Firmin: Adventures of a Metropolitan Lowlife, by Sam Savage, a darkly humorous story about a bookstore rat in difficult times. In 2007 the Spanish publishing house  Seix Barral purchased the world rights to Firmin, including English-language rights. The novel subsequently became a bestseller in Europe and has been translated into more than a dozen languages.



# Grazie a Marcella Perodo che mi ha trovato la frase originale di Philip Roth, tratta da "The Anatomy lesson"

collage e assemblage, candelabro da presepe napoletano, libro in miniatura, pupazzetto di plastica rivestito di polvere di velluto, ritaglio di giornale, in cornice Ikea® cm.16x16x3, 2011
collage and assemblage, Neapolitan's Presepio candelabra, miniature book, plastic soft toy covered with velvet powder, in Ikea® frame 16x16x3 cm., 2011

Galleria Elena Salamon L'Arte Moderna

domenica 30 gennaio 2011

Schaukasten, display case, teca



TECA  -  DISPLAY CASE




Le teche sono scene narranti, allestimento di piccoli pezzi di mondo, con il compito, di volta in volta, di rammemorare, di esorcizzare, di interrogare o di riassumere.

Le teche sono “machinae memorialis” perché, come il ductus medievale, sono mappe della memoria e dell’identità di tutti e di ciascuno, per inoltrarsi nella foresta dei simboli e dei rimandi che ci circondano e che hanno fatto di noi ciò che siamo.
Sono magneti che attirano e respingono secondo un andamento sistolico e diastolico. Creano un gioco di strategia che scompagina i sessantaquattro luoghi della scacchiera del mondo, tra letteratura, cronaca, cinema, costume, musica, pittura ed immaginazione, per indurre lo spettatore ad attivare intime e personali connessioni tra i suoi miti ed abitudini e sprigionare altre visioni del mondo.

Una teca è uno spiraglio, un breve taglio di luce che evidenzia dettagli di norma trascurati ma che, su quel piccolo proscenio, ritrovano senso e poesia. Sono giocattoli, pezzi di giornale, fotogrammi, chincaglieria, materiali recuperati, ma anche disegni, grafiche, colleges, assemblaggi di oggetti quotidiani e minimi trasfigurati in ruoli drammatici e di commedia. Un peep show della memoria e delle intimità della mente umana.

Questo gioco con la storia personale dello spettatore è il motore delle machinae memorialis.


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The display cases are narrative scenes, the settings for little chunks of reality, charged with the task, case by case, of recollecting, exorcising, questioning, summarising.
The display cases act as “machinae memorialis” in that they are, like the medieval ductus, maps of memory and identity for each and every one of us, with which to venture into the forest of symbols whose reference points surround us and have made us what we are.

They are magnets which attract and repel according to a systolic/diastolic rhythm. They create a game of strategy which throws into disarray the sixty-four positions of the world’s chessboard, from literature to news reports, cinema to music, art to imagination, in order to lead the spectator into activating intimate, personal connections between his myths and habits, releasing new and different visions of the world.
A display case is a chink of light revealing details which are normally overlooked but which, on that tiny proscenium, regain a sense of meaning and poetry: toys, newspaper cuttings, photographic stills, trinkets, reclaimed materials, but also drawings, graphics, collages, fusions of trifling, everyday objects transfigured into dramatic and comic roles: a peep show of the human mind’s memories and intimacy.
This playing with the personal story of the spectator is the motor of the machinae memorialis.

Artist’s statement

Enrica Borla was born in Turin, Italy.

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Die Schaukästen sind erzählende Szenen, die Einrichtung von kleinen Stücken von der Welt, mit der Aufgabe, von Zeit zu Zeit, zu erinnern, auszutreiben, zu befragen, oder zusammenzufassen.
Die Schaukästen sind "Machinae memorialis", weil sie, wie der mittelalterliche Ductus, Karten der Erinnerung und der Identität Aller sind, so dass wir in den Wald von Symbolen und Referenzen eindringen können, die uns umgeben, und die uns gemacht haben, was wir sind.
Sie sind Magneten, die nach einem systolischen und diastolischen Leistung ziehen und abdrängen. Sie erstellen  ein Strategiespiel, das stört die vierundsechzig Stätten der Schachbrett der Welt, zwischen Literatur, Reportage, Kino, Brauch, Musik, Malerei und Imagination, um der Betrachter zu verleiten,  persönliche und intime Verbindungen zwischen den Mythen und Bräuche einzuschalten, und um  anderen Weltanschauungen zu entfesseln.

Eine Schaukasten ist ein Spalt, ein flüchtiger Lichtstrahl, der  normalerweise vernachlässigte  Einzelheiten herausstellt, und auf der Kleiner Vorbühne finden jene Einzelheiten Sinn und Poesie wieder. Sie sind Spielzeuge,  Stücke von Zeitungen, Einzelbilder, Nippes, zurückgewonnene Materialien, aber auch Zeichnungen, Grafikstücke, Collagen, Montagen von Alltags- und Mindestsachen,  die in  dramatische und Komödie-Rollen verwandelt werden. Sie stellen eine Peep-Show des Gedächtnisses und der Intimität des menschlichen Geistes dar.
Dieses Spiel mit der persönliche Geschichte des Betrachters  ist der Motor der Machinae memorialis.

Artist statement

Enrica Borla wurde in Torino, Italien geboren.



venerdì 28 gennaio 2011

Mentirei a te? - Would I lie to you?, teca rammemorante - memory display case


MENTIREI A TE?

Would I lie to you, honey?

teca rammemorante
recollection display case

...e se per un attimo posso fermare il tempo e annusarti, a dispetto di ciò che c'è là fuori, nel momento della nostalgia mi scalderà quell'istante. Fuori fa freddo, qualcuno ci controlla, qualcuno incombe, qualcuno ci tende agguati, ma c'è sempre un momento in cui il tempo si ferma.

...if, for a while, I could delay time and smell your scent, in despite of what's outside, when I do feel nostalgic about that moment it will warm me up. Outside it's so cold, someone's controlling us, someone's hanging on us, someone's setting up an ambush for us, but there' s still a moment in which time comes to a grinding halt.



Il Minotauro dionisiaco, la divinità negata, prigioniero triste del labirinto di passioni, ucciso da un vigliacco che abbandonò al suo destino Arianna che pur lo aveva aiutato nell'impresa. Qui egli tenta disperatamente di mettere in guardia gli amanti dalla loro folle passione, preludio di tragedia, ma non li raggiungerà mai ed essi andranno incontro al loro Fato, nello squallido androne dell'esistenza in cui consumano la loro unione di Eros e Tanatos.

The Dionysiac Mynotaur, the denied deity, sad and lonely prisoner of passions' labyrinth, killed by a coward that left to her destiny Ariadne, even if she did help him in the challenge. Look at him now, trying desperately to warn  the two lovers against their insane passion, the prelude to a tragedy: but He will never reach them and they will head for their Fate, in the widked hall of their lives where they waste their union of Eros and Tanatos.
il Minotauro guadagna la teca

"Quando ami qualcuno ti devi fidare di questa persona. Non c'è altro modo. Devi consegnare le chiavi di ogni cosa che possiedi. Altrimenti, che senso ha?
E, per un attimo, ho pensato di avere quel tipo di amore fra le mani."






" When you love someone, you've gotta trust them. There's no other way. You've got to give them the key to everything that's yours. Otherwise, what's the point?
And, for a while, I believed that's the kind of love I had."

( Ace Rothstein / Robert De Niro da "Casinò" di Martin Scorsese, un attimo prima che la sua auto esploda )



collage su foto originale dell'artista, assemblage, miniatura di Minotauro, in cornice Ikea® 25x25x3, 2011
collage on an original photo by the artist, assemblage, Minotaure's miniature, in Ikea® frame 25x25x3, 2011


mercoledì 26 gennaio 2011

Pippo Skater Bardo d'amore- Goofy the skater bard of love, teca rammemorante, recollection display cabinet


PIPPO SKATER BARDO D'AMORE

GOOFY THE SKATER BARD OF LOVE

cha cha cha
teca rammemorante
recollection display case






Quetsa è la teca dedicata al 6° chakra e al sonetto XVIII di William Shakespeare. Per questa ragione il viola è il colore dominante.
 This display cabinet is dedicated to the VI th chakra and to sonnet XVIII by William Shakespeare. This is the reason why purple and violet are the prevailing colors.

William Shakespeare, sonnet XVIII

"Shall I compare thee to a summer's day?"




Shall I compare thee to a summer's day?
Thou art more lovely and more temperate:
Rough winds do shake the darling buds of May,
And summer's lease hath all too short a date:
Sometime too hot the eye of heaven shines,
And often is his gold complexion dimm'd;
And every fair from fair sometime declines,
By chance, or nature's changing course, untrimm'd;
But thy eternal summer shall not fade,
Nor lose possession of that fair thou owest;
Nor shall Death brag thou wander'st in his shade,
When in eternal lines to time thou growest;
So long as men can breathe, or eyes can see,
So long lives this, and this gives life to thee.
 
Dovrei forse osare paragonarti ad una giornata estiva?
Tu sei di gran lunga più carezzevole e la tua temperatura più gradevole:
ruvidi venti scuotono i bocciuoli di Maggio,
e il donare speranze estive dura troppo poco:
talvolta l'occhio del cielo surriscalda,
e troppo spesso la sua carnagione dorata si incupisce;
e tutti i parchi dei divertimenti tramontano,
per caso, o per il corso della natura, inesorabilmente;
Ma la tua eterna estate non appassirà,
nè perderà possesso della bellezza che ti appartiene;
nè la Morte si vanterà del tuo girovagare nelle sue ombre;
finchè gli uomini respireranno, o gli occhi avranno la possibilità di guardare,
così a lungo questo ti sopravvive, e questo ti renderà immortale.

( trad. Enrica Borla)





Ci sono stati momenti nella vita in cui si consumavano due pacchetti di sigarette al giorno, due bottiglie di vino, otto lattine di birra, in cui in nome di un ricordo ossessivo un filo di seta sottile di tela di Aracne ci riconduceva ai primi istanti di una passione incondizionata. Come le farfalle agonizzanti trafitte da uno spillo, con le ali colorate dispiegate sul bianco della carta, ci appaiono i passati amori. Questo sonetto, immortalante la bellezza delle prime apparizioni, mi ha sempre fatto venire in mente una collezioni di lepidotteri. E questo paiono essere essere in fondo le passioni della nostra vita, uccise e sovente rammemorate nel loro massimo splendore.

There have been moments in my life in which I used to be heavy on sigarettes, two packets per day, on wine, two bottles per day, on beer, eight tins per day; in which, by the name of an obsessive memory, a thin silk Aracne's canvas thread took us back to the former instants of a wholehearted desire.
As agonizing colorful open wide wings butterflies pierced on white paper, so bygone lovers appears to us.
This sonnet, immortalizing the former manifestations beauty, always occurred to my mind as a lepidoptera collection. And in the end, this seems to be  exactly what our life's passions appear afterwards to us, killed and rotten, but too often remembered at the time of their utmost brightness.


Chakra06.gif 
Il Ajna Chakra.
Questo centro sottile dai 2 petali è l’Agnya chakra che si situa al centro della fronte. Questo punto è conosciuto anche come il terzo occhio di Shiva. Nel corpo fisico è rappresentato dall’incrocio dei 2 nervi ottici nel nostro cervello (il chiasmo ottico). Questo centro controlla il funzionamento delle 2 ghiandole pituitaria e pineale, che si manifestano all’interno di noi come il nostro ego e superego. Poiché questo centro sottile controlla i nostri occhi, un impegno visuale eccessivo (come il cinema, la televisione, il computer o la lettura) può rovinare questo chakra, così come tutti i cattivi pensieri. Per pulire l’Agnya chakra bisogna purificare il nostro sguardo. La collera repressa e il rifiuto a perdonare, delle false nozioni su Dio, un ego gonfiato, frequentare persone dall’influenza nefasta, bloccano questo chakra. Pensare e pianificare troppo gonfiano troppo il nostro ego; fare delle proiezioni eccessive verso il futuro blocca questo chakra. L’Agnya chakra dà la possibilità agli esseri umani di perdonare e essere perdonati, affinché possano pulirsi da sé dai loro peccati e dai loro karmas passati. Perdonando sè stessi e agli altri si permette l’apertura di questo chakra attraverso il risveglio della kundalini.
Ajna è gerarchicamente uno fra i più elevati dei chakra; in questa ruota è anche contenuto il Manas; sui petali del loto vi sono le lettere Ham e Ksam; esso contiene la rappresentazione della sacra sillaba Om, sintesi di tutti i Mantra. È anche conosciuto in occidente come terzo occhio ed è situato nello spazio tra le sopracciglia : la sua ghiandola a cui è associato è l'ipofisi. È di colore indaco, è bipolare ed è orientato orizzontalmente. Influenza il mesencefalo, dove vengono assorbiti tutti gli stimoli nervosi per potere essere inviati a tutte le altre parti del cervello È il chakra che presiede la visione interiore o extrasensoriale. Esercita lo sviluppo della capacità di concentrazione; la sua attivazione mediante la meditazione permette l'utilizzo del sesto senso e la capacità di manifestare le percezioni extrasensoriali, stati mistici, proiezione mentale, e di viaggiare nel piano astrale. Produce il controllo della coscienza e delle reazioni fisiche, purificazione e trasformazione dei pensieri in forme di giudizio più raccolto, con la graduale diminuzione delle percezioni sensoriali. Gli squilibri qui si manifesteranno attraverso incubi, fenomeni psichici incontrollati o sgradevoli, mancanza completa di sogni, allucinazioni, confusione mentale. È responsabile della percezione "visiva" dell'aura.









le ali della farfalla - butterfliy wings


collage e assemblage, cristalli di plastica, miniatura di Pippo in plastica, carta, pennarello, in cornice Ikea® cm. 16x16x3, 2011
collage and assemblage, plastic crystals, Goofy plastic miniature, paper, felt tip, in Ikea® frame 16x16x3 cm., 2011 

domenica 23 gennaio 2011

The bomb that will bring us together, teca rammemorante - recollection display case


THE BOMB THAT WILL BRING US TOGETHER
teca rammemorante
recollection display case


Una deflagrazione devastante incenerisce il pulpito e le genti soccombono. Gli aereo bombardieri sorvolano capitali e villaggi, mentre truppe organizzate approfittano della confusione per entrare nelle case e trascinano via le donne, sparando all'impazzata su cani e galline. L'Agnese va a morire con le sue scarpe zuppe di fango e ha in mente il soldato che ha sparato al gatto del marito per farli soffrire ancora un pò di più: impotenza e umiliazione. Cedo alla tua violenza per non essere nè traditore nè puttana, per essere martire.

A devastating explosion burns the pulpit to ashes and people yeld. Fighter planes overfly capital cities and villages, while shock troops take advantage of confusion to seep into houses  dragging out women, blasting away, shooting dogs and chicken. Agnese is going to death with her mud-soaked shoes, bearing in mind the soldier who shot to her husband's cat, just to make them suffer a little bit more: powerlessness and humiliation.
I do surrend to your violence not to be a traitor nor a whore: even if just to be a martyr.
Doctor Strangelove


la maialina amorosa e l'impronta digitale di Carlotta

"Il giro di una danza e poi di un altro ancora, e tu del tempo non sei più Signora."

Collezione privata, Italia. - Private Collection, Italy.

traduzione: courtesy of Daniel Monti

collage e assemblage, statuina in plastica, modellino di aereoplano in plastica, plastilina®, targhetta, in cornice Ikea® cm. 16x16x3, 2011
collage and assemblage, little plastic statue, little plastic plane, plasticine®, door metal plate, in Ikea® frame 16x16x3 cm., 2011

venerdì 21 gennaio 2011

Io sono l'Alfa e l'Omega, teca amuleto

teca amuleto

IO SONO L'ALFA E L'OMEGA




Questa teca un giorno dovrebbe riuscire a raggiungere Apricale, un villaggio fatato posto su un promontorio che domina la valle dove un tempo, nel luogo più alto, fu costruito un tempio del Sole, proprio ove, dalle spume delle colline alberate, secoli fa, videro posarsi il primo raggio di Ra. Lì sorse un altare, che fu circondato di offerte e devozioni, un luogo magico che dal primo raggio del Sole si incunea nella terra. Chi ha osato profanare questo tempio è stato colto da malasorte e il sacrificio è stato umano: il Carro del Sole è uscito dalla terra ebbra di sangue e lamenti e si è liberato dal suo sepolcro, togliendosi la corteccia in cui avevano osato celarlo. Ma più in giù nella valle tutto è tranquillo e il selciato risuona dei passi dei gatti sacri a Bastet, e per Apricale gironzolano liberi per le strade i Tarocchi.


                                 

Questa spazio teca è abitata, questa spazio teca parla, profetizza, ammansisce gli animi, invoca e bandisce, blandisce, è una teca arcana. Deo non Fortuna.





Non è possibile rivelare molto di questa teca arcana, poichè si svelerà ogni giorno, che lo si voglia o no, agli occhi di coloro ai quali fu destinata.



Private Collection, Torino

Collage e assemblage, calcografie su carta, carte dei tarocchi, stampino indiano, miniature di angioletti, mano di fatima in metallo, in cornice Ikea® cm. 25x25x3, 2010

il borgo di Apricale


martedì 11 gennaio 2011

Anna Megadeath, teca biografica - biographic display case


ANNA MEGADEATH
teca biografica
biographical display case

( English below)
Talvolta costruire una teca è un processo doloroso, come in questo caso.
Questa è la storia di Anna Megadeath.
Questa è la storia di una bambina balbuziente che per tutta la vita cercò di mettere toppe dove la stoffa, già lisa e sottile, si strappava: e invece di scegliere tessuti leggeri usava panni pesanti per i rattoppi. Non riuscì in tutta la sua vita ad essere sincera per troppa paura e scelse sempre gli uomini sbagliati: si innamorava di avventurieri e si sposava con ignavi. Annegò in un bicchiere di Martini scendendo tre gradini e non rivide mai più sua figlia. Questa è la storia di una povera Crista.

Sometimes the making of a display case is a painful process, as in this case.
This is the story of Anna Megadeath.
This is the story of a stuttering kid who, during her whole life, tried to sew patches where the cloth, already threadbare, would tear. For her patches, instead of using light cloth, she would use heavy cloth. In all her life she was never able to be sincere, because she was too afraid, and so she always chose the wrong men: she fell in love with adventurers and married slothful people. She drowned in a Martini glass, while going down three steps of stairs, and never saw her daughter again. This is the story of a poor wretch devil.




Anna Megadeath si aggirava sperduta in una città enorme: i genitori le avevano più volte raccomandato di seguire le strade che conosceva e che loro le avevano più volte indicato poichè sapevano che Anna Megadeath girava con una bomba ad orologeria piazzata nella sua pancia. Lei ci provò per anni e anni, poi si annoiava troppo e decise di mettersi nei guai. Anna Megadeath si dovette accorgere ben presto che non aveva nè madonne nè santi protettori e si ritrovò in guai seri in un batter di ciglia.

Anna Megadeath was wandering lost in a huge city: her parents had many a time advised her to tread only well-known streets, the ones they had – many a time – shown to her, because they knew she was going around with a time bomb in her belly. For years she tried doing that, but she got bored and so decided to get into trouble. Anna Megadeath would soon realise that there were no Holy Mary’s, nor Saints protectors, and in no time she found herself in serious trouble.





Anna Megadeath era diventata una donna bella e piacente, molto corteggiata: dall'indole scherzosa ed allegra amava abbellirsi e indossare vestiti colorati tagliati su misura, andava alle sfilate a Parigi e questo la riempiva di gioia, amava il lusso ed i gioielli, i viaggi, il teatro, l'arte e la lirica, quest'ultima era una sua grande passione. A poco a poco sperperò la sua dote ma fu talmente abile da recuperare, verso la fine della sua giovane vita, una parte del patrimonio, sebbene esigua in confronto a quella che aveva scialacquato.

Anna Megadeath had turned into a beautiful and pleasing woman; she was much courted: of playful and cheerful disposition, she loved to embellish herself and to wear coloured tailored dresses; she went to fashion shows in Paris, and this filled her with happiness; she loved luxury and jewellery, travelling, the theatre, art and opera – the latter being her true passion. Little by little she squandered wasted her dowry, but she was then very deft as to recover, towards the end of her short life, part of her assets -- although it was very little compared to what she had wasted.


gli sposini bolle di sapone e i loro testimoni

Anna Megadeath si innamorò una volta sola e a quella prima unione importante i suoi testimoni di nozze furono i fratelli Lumiére, perchè da lì iniziò un gran cinema!

Anna Megadeath fell in love only once in her life, and that first important match marriage was witnessed no less by the brothers Lumière, because that would be the beginning of a very big show!



i fratelli Lumiére testimoni di nozze

Si narra che la prima cerimonia di nozze avvenne una sera d'estate, sotto un grande albero frondoso, in campagna: ma Anna Megadeath era talmente felice da non accorgersi che il cerimoniere era il dio Anubi, protettore della sacra terra della Necropoli. Quella notte concepì una figlia che si sarebbe per tutta la vita distesa sulle tombe senza saperne esattamente il perchè, ma questo era il dono di Anubi, e poco tempo dopo Anna perdette, come Iside, il suo amato.



As the story goes, her first wedding ceremony was during the summer, under a large leafy tree, in the country; Anna, though, was too happy to notice that the master of ceremonies was the god Anubis, protector of the sacred earth of the Necropolis. That night she conceived a daughter who would, for all her life, lie on tombs, without knowing exactly why; this was Anubis’ gift. A little time later Anna lost, like Isis, her loved one.


Anna Megadeath voleva morire ma si fece forza e riprese il suo cammino in salita costante. Era una donna forte, non si dava facilmente per vinta, era bella e non restò mai sola per più di una settimana. Vedeva crescere sotto il suo naso una figlia silenziosa, nervosa, solitaria, pesante ed oscura, così diversa da come l'avrebbe voluta e sognata lei, ma che amava tanto lo stesso poichè nel suo sguardo rivedeva l'amato perduto. Un giorno in cui il sole splendeva e riscaldava annunciò il suo secondo matrimonio, deciso unicamente per tener fede alla promessa fatta, anni e anni prima ai suoi genitori, di seguire la retta via che tutte le donne per bene, si diceva, dovessero seguire. E così fu, si sposò ancora. Eppure anche questa volta, e non per euforia come la prima volta, ma per disinteresse e noia, non si accorse che il cerimoniere fu di nuovo il dio Anubi: e questa volta non era venuto per il suo consorte, ma per lei e  la portò via con sè verso la sua terra sotto la terra. Spero per farne la sua regina.

Anna Megadeath wanted to die, but she steeled herself and went on her path – constantly uphill.  She was a strong woman, but she gave up easily; she was beautiful, and she was never alone for more than a week. She saw a silent, nervous, solitary, heavy and dark daughter grow up under her nose; a person so different from what she would have wanted and dreamed of, but whom she loved very much, because in her look she saw her lost love. Her second wedding took place on a day when the sun was shining and sending warmth; she had decided to get married only to keep the promise made years and years before to her parents: to tread the right path that every proper woman, or so people said, had to tread.  And yet also this time – and not out of euphoria, as at the first time, but out of unconcern and boredom – she did not notice that the master of ceremonies was again the god Anubis: this time he had not come for the groom, but for her, and he took her away with him to his land under the earth. To make her his queen, I hope.




Sua figlia, che ormai era una signorina, la vide andare via: la seguì con lo sguardo umido finchè Anna Megadeath non scomparve all'orizzonte e non si voltò mai più indietro.

Her daughter, who meanwhile had become a young lady, saw her go away: she followed her mother with tears in her eyes since Anna Megadeath vanished on the horizon and never turned back again.


Mother, you had me but I never had you,
I wanted you but you didn't want me,
So I got to tell you,
Goodbye, goodbye.
Father, you left me but I never left you,
I needed you but you didn't need me,
So I got to tell you,
Goodbye, goodbye.
Children, don't do what I have done,
I couldn't walk and I tried to run,
So I got to tell you,
Goodbye, goodbye.
Mama don't go,
Daddy come home.
Mama don't go,
Daddy come home.
Mama don't go,
Daddy come home.
Mama don't go,
Daddy come home.
Mama don't go,
Daddy come home.
Mama don't go,
Daddy come home.
Mama don't go,
Daddy come home...



Traduzione, courtesy of di Adriana Oberto.

Collage e assemblage, trattopen su cartoncino, collage, confezione di bolle di sapone a forma di torta nuziale, statuetta in plastica del dio egizio Anubi, targhetta in plastica, in cornice Ikea® cm.  25x25x3, 2011
Collage and assemblage, felt-tip on card board, bubbles wedding cake shaped, plastic statuette of Aegyptian god Anubi, plastic door plate, in Ikea® frame 25x25x3 cm. , 2011



lunedì 10 gennaio 2011

Il pesciolino dispettoso - The naughthy little fish, teca esorcizzante - exorcizing display case

Il PESCIOLINO DISPETTOSO,
più di un semplice temporale estivo sotto le coltri invernali, per lo scandalo dei retrivi benpensanti

THE NAUGHTHY FISH

teca esorcizzante
exorcising display case
( English below )
Quando mi sono avvicinata al bancone di legno per pagare le mie petruzze in plastica trasparenti, la signora cinese dietro alla cassa mi guardò e mi chiese: "Cosa serve?", e io le risposi, "Non lo so, ma sono espressive."
Poi una sera, a casa, ho iniziato a collegarle una all'altra: sono mare, sono ghiaccio, sono lo spazio intracellulare, sono vetro, sono trasparenza, sono lacrime, sono il teorema.

When I went near the wooden counter to pay for my plastic transparent beads, the Chinese woman at the cashier’s desk looked at me and asked. “What they for?”; I answered: “I don’t know, but they are expressive.
Then one night at home I began putting them together one by one: they are the sea; they are ice; they are the intracellular space; they are glass; they are transparency; they are tears; they are the theorem.





Questa in realtà è la vera prima teca esorcizzante, è antecedente a "Il Lego": ma ogni teca di cui vengo a raccontarvi ha il suo momento di narrazione. Le parole ristagnano nei nostri corpi e a seconda della materia di cui sono fatte evaporano, sedimentano, germogliano, imputridiscono, infettano, curano, guariscono, leniscono, o aggravano la situazione. Certe parole che prima creavano malessere ora ci stupiscono per la loro inconsistenza, quelle che sembravano scaturire da una tragedia insuperabile ora appaiono ridicole. Altrettanto, alcune parole che ci facevano sorridere possono tramutarsi in piccoli ragnetti avvelenati che iniziano a scorrere nelle nostre vene e intossicano il cuore, l'anima. Le parole che ci hanno reso felici ricordate in un altro tempo ci fanno solo stare molto male. E quel fiume di parole che arriva finalmente e fisiologicamente al delta porta con sè i detriti della stessa acqua pura che sgorgava alla sorgente.

As a matter of fact, this is my first exorcizing display case; it precedes “Lego”, but every case I’m going to tell you about has its moment in narration. Words stagnate in our bodies and, depending on the material they are made of, they evaporate, settle, sprout, putrefy, infect , cure, heal, ease or worsen the situation. Some words -- that once created malaise – now amaze us for their inconsistency; those which appear to come out of an insurmountable tragedy now seem ludicrous. In the same way, some words that made us laugh can turn into small venomous spiders, that start to run through our veins and intoxicate our heart, our soul.  The words that made us happy, when remembered at another time, only make us feel very bad. And that stream of words that gets finally and physiologically to its delta brings with itself the detritus of that same pure water that spouted from the source.

esecusione corsara alla deriva


Su questo mare di parole, su questo fiume di lagrime, in cui qualcuno sta affogando - i'm going deeper underground - c'è un pesciolino che sguazza indifferente, che volteggia sopra le onde senza pensieri o sensi di colpa, senza sentirsi addosso il peso di nessuna responsabilità, senza sentire il rimorso di un abbandono, indifferente al dolore che causa, che guizza e con l'acqua si auto assolve da ogni peccato, salta fuori da quelle acque, da quell'amarezza, da quella poltiglia di lacrime e parole. Sono stata io? Sei tu?

On this heap of words, in this flood of tears, in which somebody is drowning - I'm going deeper underground – there is a small fish that splashes indifferently, that springs over the waves with no thought or guilty feelings; without feeling the weight of responsibility on itself; without feeling the remorse of neglect. It’s indifferent to the pain it causes; it splashes and through the water; it acquits itself from any sin; it jumps out of those waters, of that bitterness, of that mire of tears and words. Was it me? Is it you ?


Ma tra un pò da quegli abissi uscirà Paperino Surfista!

But from that abyss Surfer Donald Duck will rise!

collage e assemblage, tratto pen e stabilo pen su carta, cristalli di plasica, pesciolino in terracotta, in cornice Ikea® 16x16x3, 2010
collage and assemblage, felt tip pen and stabilo pen on paper, plastic crystals, earthenware little fish, in Ikea® frame 16x16x3, 2010

Private Collection, Turin, Italy