Paperino Surfista

venerdì 2 dicembre 2011

La memoria di un dopo - The memory of a possible future, teca rammemorante - recollection display case

LA MEMORIA DI UN DOPO
THE MEMORY OF A POSSIBLE FUTURE
teca rammemorante
recollection display case
( English below)
"All'età di 70 anni appena compiuti mi trovo a muovere i primi passi in un'area dove il diagramma delle forze in campo è sensibilmente mutato: dico sensibilmente perchè il mutamento riguarda proprio la sensazione che si prova nello stare al mondo, nello stare in piedi, su due piedi, pur senza aderire saldamente al terreno ma restando comunque correttamente in equilibrio.
Non sono qui, nè altrove...come di conseguenza si potrebbe pensare. Semplicemente non sono: o meglio, non mi riesce ad appartenere neppure a me stesso, nè tantomeno ad alcune di quelle circostanze dove tutti, o quasi, siamo tenuti all'obbligo di figurare per quel che crediamo di essere. Se non sono qui non è tanto per scelta, quanto per effettiva, irrinunciabile necessità, l'urgenza di osservare un orario continuato ma non praticato, una presa di distanza calcolata dalle parole e dai gesti dettati dalla scena del mondo."
[...]
"L'artista non è fuori dal mondo , ma non è neppure nel mondo.
[...]
Come sarebbe ovvio pensare, concepire un'opera non è qualcosa che ha titolo ad affermarsi, che si svolge al presente, ma qualcosa che si rivolge dal passato al futuro, innesta la memoria di un dopo.
[...]
Credo di doverlo ripetere: non ho mai voluto esprimermi nell'opera. Ho sempre lasciato ( ho sempre preteso) che fosse l'opera ad esprimersi, a dichiararsi, a dire a chiare lettere chi è e da dove viene."

Giulio Paolini, Buon compleanno, "Arte povera 2011", a cura di Germano Celant, Electa, 2011


"Just turned 70 years old I find myself to toddle into an area where the forces'on location diagram has noticeably changed: I use the word noticeably because the change strictly deals with the feeling of staying alive, standing still, standing on two feet, and even if you're not grounded you are capable of keeping yourself balanced.
 I am not here, nor elsewhere...consequently one may suppose. Simply, I am not: or, better, I am not capable of belonging not even to myself, nor least of all to some of that circumstances where everyone, or nearly everyone, is forced to appear for what he thinks about himself. Not being here it's not a choice, it's an indefeasible need, an urge to follow an  unpractised open all day , a deliberate safety distance from words and acts suggested by the world.
[...]
"The artist is not out of the world, but not even in the world."
[...]
Obviously one may think that the art work conception isn't something that has to be qualified, that takes place at the present time, but the art work is something that speaks from the past to the future, that opens the door to the memory of a possible future.
[...]
I suppose I have to say it again: I've never wanted to express myself through the art work. I've always left ( I've always claimed) the art work to express itself, to declare itself, written in black and white who it is and where it comes from."

Giulio Paolini, Buon compleanno - Happy Birthday, "Arte povera 2011", a cura di Germano Celant, ed. Electa, 2011



Questa sensibile e umile riflessione di Giulio Paolini è  lunga tre pagine: essa racchiude tutta la sensibilità dell'artista e dell'arte, la genesi di qualcosa che diventa un'opera. Il compito non è quello dell'artista di presentarsi quanto dell'opera di mostrarsi: la forma, il colore, la materia prendono vita in flashforward.


Courtesy of: Marco Clari, Alessandro Macrì

foto originale di: Enrica Borla

assemblage, piccola colonna in gesso, broccato, miniatura di violino in ceramica, miniatura de Il gobbo di Notre Dame® in plastica, carta di giornale, in cornice Ikea® cm. 25x25x3, 2011
assemblage, chalk little column, brocade, violin pottery miniature, plastic Notre Dame Hunchback® toy, newspaper press cutting, in Ikea® frame 25x25x3 cm., 2011

foto di Jibril Omarmuse

Resta dalla mia parte - Stay by my side, teca rammemorante - recollection display case

RESTA DALLA MIA PARTE
STAY BY MY SIDE
teca rammemorante
recollection display case


Resta dalla mia parte, se mi hai conosciuto. Anche mentre mi sento una statua di sale davanti a qualcuno che mi giudica, anche se già so che il verdetto sarà impietoso, resta dalla mia parte.
L'inquisito, il messo sotto processo, è un pinguino d'ottone, basito ma impassibile: i giudici solo una testa di terracotta montata su due porte, una bianca ed una nera, spalancate sulle parole, in stato di evidente ottusità.
 I giudici ed il condannato.

resta dalla mia parte

IF                                                                                          SE
If you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you;
If you can trust yourself when all men doubt you,
But make allowance for their doubting too:
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don't deal in lies,
Or being hated, don't give way to hating,
And yet don't look too good, nor talk too wise;

If you can dream—and not make dreams your master;
If you can think—and not make thoughts your aim,
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two impostors just the same:
If you can bear to hear the truth you've spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build 'em up with worn-out tools;

If you can make one heap of all your winnings
And risk it on one turn of pitch-and-toss,
And lose, and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss:
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on when there is nothing in you
Except the Will which says to them: "Hold on!"

If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with Kings—nor lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you,
If all men count with you, but none too much:
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds' worth of distance run,
Yours is the Earth and everything that's in it,
And—which is more—you'll be a Man, my son!

Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te
L'hanno persa e danno la colpa a te,
Se puoi avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
Ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.
Se sai aspettare senza stancarti dell'attesa,
O essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;

Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
Se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
Se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
E trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
Distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui,
O guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con strumenti usurati.

Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio di una monetina,
E perdere, e ricominciare daccapo
Senza mai fiatare una parola sulla tua perdita.
Se sai costringere il tuo cuore, nervi, e polsi
A sorreggerti anche quando sono esausti,
E così resistere quando in te non c'è più nulla
Tranne la Volontà che dice loro: "Resistete!"

Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
O passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con la gente comune,
Se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
Se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore a ognuno dei sessanta secondi,
Tua è la Terra e tutto ciò che contiene,
E — cosa più importante — sarai un Uomo, figlio mio!
"IF" - "SE", Ruyard Kipling, 1895, in "Brother Square Toes" da "Rewards and Fairies"

A lato :
Constantin Brancusi ( 1856 - 1957 )
 "Maiastra", 1912
MOMA, Permanent Collection, New York













Courtesy of: Michele Forneris

Collage e assemblage, calcografia, porte Lego®, teste in terracotta, statuina in ottone, carta di riso, ramoscelli di legno,pennarello nero, in cornice Ikea® cm. 25x25x3, 2011
Collage and assemblage, calcography, Lego® little doors, earthenware heads, brass little statue, rice paper, wood little branches, black felt tip, in Ikea® frame 25x25x3 cm., 2011


Saturno - Saturn, teca rammemorante - recollection display case

SATURNO
SATURN
teca rammemorante
recollection display case

(English below)
Saturno. Conosciuto come "il Grande Malefico" della tradizione del quale, però, si conoscono almeno altrettante virtù di quanti difetti gli vengono attribuiti. Esso dona la maturità attraverso le prove: è l'anodo verso cui convergono i pensieri sciolti e disordinati, le esperienze in cerca di una direzione. 

Saturn. Known in the tradition as " the Great Baleful" : on this planet we find darkness but also lights. He is capable of giving maturity through tasks: he is the anode towards which  undone and messy thoughts focus on, the place where our experiences, looking for a direction, arrives at the end of the line.


Una tartaruga legge il libro del destino, rivelando a coloro che attraversano Saturno quale è il nodo che deve essere sciolto ad un certo punto del cammino spirituale individuale. La tartaruga è anche simbolo di saggezza e longevità, caratteristiche saturnine: essendo ella anche simbolo delle forza nascosta la sua è un'esortazione a fare appello alle nostre risorse per evolversi. Quindi Saturno, nella forma di una tartaruga, ci convoca e ci indica qual'è l'ostacolo, quale la prova da superare attraverso un sacrificio.

A turtle reads the book of destiny, revealing to whom cross Saturn what is the knot that has to be untied at this stage of the individual spiritual path. The turtle is also the symbol of wisdom and longevity, saturnine qualities: furthermore this animal means the hidden power and urges to summon up our energies with the purpose to evolve.Hence Saturn, in the form of a turtle, convokes us and shows us the obstacle, the hurdle to clear through a sacrifice.



Quindi, al termine delle feste, ci si ritrova soli a confrontarsi con la propria porzione di esistenza: Saturno elargisce quei momenti nella vita in cui non si può tornare indietro, si può solo stare fermi aspettando che ci sia un'indicazione per andare avanti. Le prove di Saturno sono dure ma inappagabili: nel momento in cui il pianeta ci richiama all'ordine si vivono momenti di sospensione a volte terribili, in cui gli altri ci paiono irragggiungibili. Questo proprio perchè tocca a noi ponderare come girare il timone della nostra esistenza, tenendo in conto però tutta la strada percorsa fino a quel momento.

Therefore, when the party ends, we find ourselves alone, facing our portion of existence: Saturn  bestows  those moments in life where you can't get back, you can only stand still waiting for the information to carry on. Saturn tasks are hard but precious: when the planet calls to order one may experience sometimes terrible moments of interruption and exclusion, where the others are so far from us, unapproachable. This sensation is due to the fact that it's up to us to hard over our life, considering all the way we've come along before.


Collezione privata, Torino - Private collection, Turin, Italy.


Courtesy of : Caterina Musso.
Grazie a Silvano Bertalot per il titolo.


assemblage, tempera, provette,  tartaruga di porcellana in miniatura, libro di carta in miniatura, miniature Preiser® "Partygaste,Kellner" 00111, miniatura Noch®  "Dames van lichte zeden" HO 15959, in cornice di legno cm. 20x21x8,5, 2011
assemblage, tempera, test tubes, pottery turtle miniature, paper little book, Preiser® miniatures "Party guests, Waiter" 00111, Noch® miniature "Ladies of the night" HO 15959, in wooden frame 20x21x8,5 cm., 2011

Marte - Mars, teca rammemorante - recollection display case

MARTE
MARS

teca rammemorante
recollection display case


La battaglia infuria in una stanza, un campo di battaglia piuttosto limitato, ma forse è anche solo un luogo della nostra mente. I soldatini si dispongono copiosi sul territorio in modo irregolare:  che un bambino sta giocando alla guerra nel salotto di casa dei genitori. La guerra con i soldati veri è un gioco di strategia per gli adulti in cui però i combattenti hanno lo stesso ruolo che hanno per i giochi di bambini: figurine di piombo o di plastica, anonime, militi ignoti. Is there life on Mars?

The battle enrages in the room, a small battlefield, that could be a place in our mind. The many little soldiers arrange irregularly on the territory: a child is playing a wargame in the living room. The war with real soldiers it's an adults' strategy game, where human beings have the same rule they have now for this child: tin soldier, plastic troops, nameless, Unknown Soldier. Is there life on Mars?


In questa stanza, le cui pareti sono dipinte con uno stile che richiama i primi lavori di Sol LeWitt: tra le  linee parallele si inserisce il simbolo del pianeta Marte. I soldatini combattono per un trono che è vuoto, su cui non siede nessuno: la caducità del potere.


In this room the walls are inspired by the style in the first art works by Sol LeWitt: between the lines the symbol of Mars planet is represented. The little soldiers fight for an empty throne, no one is sitting there: the vanity of power.




 



courtesy of: Fabrizio Alloero


assemblage, tempera, miniature Italeri®"German Infantry - World War II" 6033, sedia in legno di casa delle bambole, in cornice di legno cm. 20x21x8,5, 2011
assemblage, tempera, Italeri®miniatures "German Infantry - World War II" 6033, dolls' house wooden chair, in wooden frame 20x21x8,5 cm., 2011


Venere - Venus, teca rammemorante - recollection display case

VENERE
VENUS
teca rammemorante
recollection display case


Venere è un pianeta d'aria che rappresenta l'amore, il suo colore è il rosa.
Venere romana, la greca Afrodite, è la dea dell'Amore: nata da una conchiglia uscita dal mare.
Il simbolismo dell’uovo riguarda sia la nascita sia la rigenerazione.
L’uovo ha rappresentato di volta in volta, nel corso della storia, segno premonitore, arcano, incantesimo, sostanza curativa, nutrimento: e il vero amore dovrebbe avere queste caratteristiche.
Suggerimento: 
- BE IGN♥RANT, nel senso ignorate cosa c'è stato prima, cosa ci sarà dopo, cosa sta accadendo ora.



Venus is an air planet, representing love: it's colour is pink.
Venus in the ancient Rome, Aphrodite for the Greeks, the Love Goddess: born from a shell coming out of the sea.
The egg symbolism has represented, from time to time in history, an omen, mistery, spell, healing, nourishment:   as a matter of fact these should be the features of true love.
An advice:
- BE IGN♥RANT, in the sense to ignorewhat has happened before, what has to come, what is happening right now.









La Venere di Milo è una delle più celebri statue greche. Si tratta di una scultura di marmo alta circa 203 cm e priva delle braccia e del basamento originale. Sulla base di un'iscrizione riportata su tale basamento (andato perduto) si ritiene che si tratti di un'opera di Alessandro di Antiochia. In passato, alcuni attribuirono erroneamente l'opera a Prassitele.


Courtesy of: Silvano Bertalot, Michele Forneris, Maurizio Gelatti.

assemblage, tempera, plastica, miniature Preiser® "Venus" 29077, cuore in metallo, in cornice di legno cm. 20x21x8,5, 2011
assemblage, tempera, plastic, Preiser® miniatures "Venus" 29077, metal heart, in wooden frame 20x21x8,5 cm., 2011

Mercurio - Mercury, teca rammemorante - recollection display case

MERCURIO
MERCURY 
teca rammemorante
recollection display case

( English below)
Mercurio è un pianeta di terra. Nella mitologia greca Mercurio era il messaggero degli dèi. Il suo colore è il giallo chiaro. E' preposto alla comunicazione, che presuppone un oratore e un uditore.
Questa teca è consacrata alla disponibilità al dialogo. La scritta "ti ascolto" occupa uno spazio vuoto e neutro sullo sfondo: indica il non condizionamento di quest'udire, l'assenza di pregiudizio, la disponibilità di porsi di fronte a chi ci vuole dire qualcosa a lasciarsi carta bianca, ad essere disposti a riempire questo spazio con le sue parole, con la sua storia, con ciò che ci vuole comunicare.
L'importanza delle parole è sottolineata dalle lettere poste al fondo della teca, da cui emanano luce, colore e movimento: se ci si mette nella posizione di ascoltare, non solo di sentire, le parole prendono significato, si animano, prendono vita, prendono forma. Sono animate da giovinetti perchè l'età che identifica Mercurio è quella  in cui il bambino inizia a parlare.



Mercury is a planet of Earth. In the Greek mithology, Mercury was the Gods' messanger. It's color is light yellow. It's the planet of communication and this requires a speaker and a listener.
This display case is consecrated to the opening, to the dialogue. The inscription "ti ascolto"/"I am listening to you" resides in an empty and neutral space in the background: it means that there is no prejudice, no preconception, only  the willingness to listen to whatever can be told, giving free hand, filling this open space with words, with a tale, with any form of communication.
To give prominence to the words is underlined by the position of the big coloured letters at the bottom of the display case. Colour, light and mouvement radiate from these letters, these words: "parlami"/"talk to me". If you really listen to, and nor only hear, the words take on a different meaning, they become alive, brighten up, take shape. The letters are jazzed up with young people because the age  Mercury indicates is the one in which a child starts to talk.




Collezione Privata, Private Collection - Torino, Italy

Assemblage, tempera, letterine in plastica, miniature Faller® "Spielende kinder" H0 151023, in cornice di legno cm. 20x21x8,5, 2011
Assemblage, tempera, little plastic letters, Faller® miniatures "Playing children" H0 151023, in wooden frame 20x21x8,5 cm., 2011

La Luna - The Moon, teca rammemorante - recollection display case

LA LUNA
THE MOON
teca rammemorante
recollection display case
 

(English below)
Nel mondo onirico della notte dominata dalla Luna si fondono tradizione e simbologia.
Ci raccontavano  che prima di nascere i bambini si trovano nel mondo fluttuante e acquoso della Luna, le stesse acque che hanno la radice del Mare e della Madre: la Luna infatti rappresenta l'archetipo femminile materno per eccellenza.
During the night's dreamy world ruled by the Moon, tradition and symbology are blended.
They told us that not already born children, before they come to life, reside in the Moon's watery and waving world, the same waters ruled by this planet, waters that have the roots of the Sea, of the Mother: indeed the Moon represents the feminine archetype par excellence.



L'iconografia invece riprende un particolare della carta XVIII dei Tarocchi , in cui, sotto l'astro d'argento, un granchio appare in basso: il granchio, animale lunare, desidera e aspira il contatto con la luna, senza sapere che in realtà è già in contatto con lei. Per ma la Luna è la carta più spaventosa dei Tarocchi.

The iconography arise from a XVIII Tarot card  detail , in which, under the silver celestial body, a crab is drawn down: the crab, lunar animal, longs for and aims the contact with the Moon, without knowing that he is already in touch with Her. The Moon to me is the most frightful card of the whole Tarot deck.


tarocco di Jodorowsky









foto di Jibril Omarmuse


assemblage, tempera, espositore per sciarpe in plastica, miniature Preiser® "Kinder im Schwimminbad" 10307, crostaceo in plastica, gesso,  in cornice di legno cm. 20x21x8,5 , 2011
assemblage, tempera, plastic round display scraf, Preiser® miniatures "Children at the pool" 10307, plastic crustacean, plaster, in wooden frame 20x21x8,5 cm., 2011

sfondo 

Il Sole - the Sun, teca rammemorante - recollection display case

IL SOLE
THE SUN
teca rammemorante
recollection display case


(English below)

L'iconografia scelta per rappresentare il Sole fonde l'astro come lo rappresentò  Pablo Picasso in "Guernica" ( ridotto ad una lampadina) e la rappresentazione del dio Sole che si presentò nel periodo della storia dell'Antico Egitto governato da Akhenaton ( XVIII^ dinastia).
Quest'ultimo infatti attuò una vera e propria riforma religiosa, sovente e maldestramente assimilata ad un monoteismo, in cui pose al di sopra di tutti gli dèi ( ma non li eliminò affatto) il dio Sole, Aton Ra. La sua fu appunto definita la religione della luce, fondata sulla "nuova teologia solare", studiata in particolare da Jan Assmann, che si ritrova in inni, rituali e libri dell'Aldilà della XVIIIsima dinastia.
Il dio Aton Ra veniva rappresentato nel momento in cui scalda la Terra: da lui emanano dei raggi che terminano con delle mani, così sembra che il Sole accarezzi e benedica al contempo le creature terrene.

The  iconography I've chosen to  represen the Sun merges the representation of the planet in Pablo Picasso's "Guernica" ( the light bulb) and the one chosen by Akhenaton - Amenofi IV in the epoch of the Ancient Egypt he ruled as a Paraoh ( XVIII dinasty).
Akhenaten tried to bring about a departure from traditional religion, yet in the end it would not be accepted. He implemented  a religious reform, often and clumsily liken to a monoteism,  establishing the supremacy above all the Gods ( but never ever erasing them) the Sun God, Aton Ra. His religion was   called the religion of the light, based on the "new solar theology", especially studied by Jan Assmann, that can be found in the Afterlife hymns, rituals and books from the XVIIIth dinasty.
Aton Ra was depicted at the moment in which He warms the Earth:  the Sun emanates rays that ends with little hands, so it seems that the God caresses and meanwhile  blessesall living creatures.



dettaglio da "Guernica" di Pablo Picasso





Collezione privata, Torino - Private Collection, Turin, Italy


assemblage, scarabeo in ceramica, lampeggiante auto arancione, miniature Preiser® "Ruhende im Liegestulh" 10437, tempera, in cornice di legno cm. 20x21x8,5, 2011

assemblage,pottery scarab,orange car flashing, Presier® miniatures "People resting in deckchairs" 10437, tempera, in wooden frame 20x21x8,5 cm., 2011

Il Settenario - The Septenary

IL SETTENARIO
THE SEPTENARY


La simbologia associata ai pianeti è densa, piena, florida, potente: inserirla tutta in una singola teca dedicata non era nè possibile nè mia intenzione. E' stato necessario effettuare una scelata, una cernita, ed inserire solo alcuni aspetti delle prerogative associate ai pianeti: ho scelto la più consona al mio lavoro fino ad ora ed essa non vuole e non può certo essere esaustiva, ma solo soggettiva e parziale, comunque nel rispetto del loro macro significato universalmente condiviso.
The symbology associated to the planets is thick, prosperous, powerful: to integrate it in a consecrated single display case wasn't possible or, at least, it wasn't my purpose. A choice has been required, a selection, to insert only a few aspects of planets' connected prerogatives: I have choosen the most appropriate to my work as it has been presented until now and it couldn't and wouldn't be exhaustive, but only subjecstive and limited, however fulfilling their bigger universal meaning.


Gli antichi non conoscevano l’esistenza degli ultimi tre pianeti del sistema solare. Essi utilizzavano i sette corpi celesti visibili ad occhio nudo: Sole e Luna (i due luminari), Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. In effetti, Urano fu scoperto nel 1781 dall’astronomo inglese William Herschel, Nettuno nel 1846 da Urbain Le Verrier e Plutone, dagli americani Percival Lowell (nel 1915, per deduzione matematica) e Clyde Tombaugh (18 febbraio 1930), per  “osservazione diretta”, comparando dei clichés).
In antiquity the classical planets were the non-fixed objects visible in the sky, known to various ancient cultures. The classical planets were therefore the Sun and Moon and the five non-earth planets of our solar system closest to the sun (and closest to the Earth); all easily visible without a telescope. They are Mercury, Venus, Mars, Jupiter, and Saturn. The name "planet" comes from the Greek term πλανήτης, planētēs, meaning "wanderer", as ancient astronomers noted how certain lights moved across the sky with the other stars. They called these objects asteres planetai, or wandering stars. Together they form the seven classical planets, as well as the names of the seven days of the week- Sun-day, Moon-day, Saturn-day, and in Latin, 'Martis' (Mars, Tuesday), 'Mercurii' (Wednesday), 'Iovis' (Jupiter, Thursday) and 'Veneris' (Venus, Friday).


Il “settenario” tradizionale (o l’ insieme dei 7 corpi celesti) dà il suo nome ai 7 giorni della settimana: “Né gli Egizi né i Greci conoscevano la settimana di sette giorni; mentre era famigliare agli ebrei e ad altri popoli semitici. La settimana planetaria è dunque un prodotto specifico della ibrida cultura ellenica  ed essa fu in uso dal II secolo a.C.” ci dice lo storico Wilhem Knappich ("Histoire de l’Astrologie”, Ed. Vernal Philippe Lebaud (1986).

E’ in quest’epoca che i pianeti furono classificati secondo l’ordine naturale corrispondente alla durata delle loro rivoluzioni: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove e Saturno(*). Ma l’ordine dei giorni della settimana fu dato con l’esagramma che ne  riporta i nomi. In effetti se si pongono i pianeti nel loro ordine naturale attorno ad un cerchio e se si traccia una stella a 7 rami  all’interno di questo cerchio senza togliere la mano, si ottiene l’ordine che determina quello dei sette giorni della settimana: Domenica -  Lunedì - Martedì - Mercoledì - Giovedì -  Venerdì e Sabato.

DOMENICA: (in latino: “dies solis”, all’origine. Che diventa il “giorno del Signore”, dies dominicus, ma resta in inglese ed in tedesco il giorno del Sole. (Sunday o sonntag).

LUNEDI (in latino): “lunae dies”, il giorno della Luna. Lunes in spagnolo, Lundi in fancese, monday (o Moon day) in inglese, montag in tedesco).

MARTEDI (“martis dies” in latino, o giorno di Marte). Martes in spagnolo,mardi in francese.I Germani, probabilmente prima del I secolo d. C. Avevano rimpiazzato alcuni nomi latini con i nomi di dei locali. Così Ziu o Thi (all’origine, radice di Wednesday in inglese.

MERCOLEDI (“mercurii dies”, giorno di Mercurio). Miercoles in spagnolo, Mercredi in francese. Il dio Wotan è all’origine di Wednesday in inglese.
GIOVEDI (“jovis dies”, giorno di Giove), Jeudi in francese, Jueves in spagnolo. Il dio Donar è all’origine di donnerstag in tedesco.

VENERDI (“veneris dies”, giorno di Venere), Vendredi in francese, Viernes in spagnolo. La dea Freya è all’origine di Freitag in tedesco. Notiamo che frei tag si traduce con giorno libero. In inglese, friday (free day ?). Dopo questo giorno di “libertà” nel senso più “affettivo” del termine (con, qualche volta, in ritorno, qualche problema o malattie d’amore; vedere la radice di Venere) viene un giorno di ben meritato riposo.

SABATO (“sambati dies”; giorno del Sabbat, di sambatum, variante di Sabbatum. Sabado in espagnol, Samedi in francese, ma che è restato “saturday” (o Saturn day, giorno di Saturno) in inglese.
Sull’origine di tutti  questi nomi, sulla loro etimologia, sui supporti dei loro fondamentali significati, senza dimenticare le corrispondenze tra pianeti e Segni, vi sarebbe molto da dire, da sviluppare.

  • Sunday: Old English Sunnandæg (pronounced [sun.nan.dæg] or [sun.nan.dæj), meaning "sun's day". This is a translation of the Latin phrase dies Solis. English, like most of the Germanic languages, preserves the original pagan/sun associations of the day. Many other European languages, including all of the Romance languages, have changed its name to the equivalent of "the Lord's day" (based on Ecclesiastical Latin dies Dominica). Compare: Spanish and Portuguese domingo, French dimanche, Romanian duminică, Italian domenica and Irish domhnach. In both West Germanic and North Germanic mythology the sun is personified as a goddess, Sunna/Sól.
  • Monday: Old English Mōnandæg (pronounced [mon.nan.dæg] or [mon.nan.dæj'), meaning "moon's day". This is likely based on a translation of the Latin name dies lunae (cf. Romance language versions of the name, e.g., French lundi, Spanish lunes, Romanian luni, Italian lunedì, Irish luan). In North Germanic mythology, the moon is personified as a god, Máni.
  • Tuesday: Old English Tīwesdæg (pronounced [ti.wes.dæg] or [ti.wes.dæj], meaning "Tiw's day." Tiw (Norse Týr) was a one-handed god associated with single combat and pledges in Norse mythology and also attested prominently in wider Germanic paganism. The name of the day is based on Latin dies Martis, "Day of Mars" (the Roman war god); compare: French mardi, Spanish martes, Romanian marţi, Italian martedì and Irish mairt.
  • Wednesday: Old English Wōdnesdæg (pronounced [woːd.nes.dæg] or [woːd.nes.dæj) meaning the day of the Germanic god Wodan (later known as Óðinn among the North Germanic peoples), and a prominent god of the Anglo-Saxons (and other Germanic peoples) in England until about the seventh century. It is based on Latin dies Mercurii, "Day of Mercury"; compare: French mercredi, Spanish miércoles, Romanian miercuri and Italian mercoledì. The connection between Mercury and Odin is more strained than the other syncretic connections. The usual explanation is that both Wodan and Mercury were considered psychopomps, or leaders of souls, in their respective mythologies; both are also associated with poetic and musical inspiration. The Icelandic Miðviku, German Mittwoch and Finnish keskiviikko all mean 'mid-week'.
  • Thursday: Old English Þūnresdæg (pronounced [θuːn.res.dæg] or [θuːn.res.dæj]), meaning the Þunor's day. Þunor is commonly known in Modern English as Thor, the god of thunder in Germanic Paganism. Old High German's name for Þunor, Donar, leads to Donnerstag. (The modern German word for "thunder" is still Donner.) The day is based on the Latin dies Iovis, "day of Jupiter"; compare: French jeudi, Spanish jueves, Romanian joi and Italian giovedì. In the Roman pantheon, Jupiter was the chief god, who seized and maintained his power on the basis of his thunderbolt (Fulmen).
  • Friday: Old English Frīgedæg (pronounced [fri.je.dæg] or [fri.je.dæj]), meaning the day of the Anglo-Saxon goddess Fríge. The Norse name for the planet Venus was Friggjarstjarna, 'Frigg's star'. It is based on the Latin dies Veneris, "Day of Venus"; compare: French vendredi, Spanish viernes, Romanian vineri and Italian venerdì. Venus was the Roman goddess of beauty, love and sex.
  • Saturday: the only day of the week to retain its Roman origin in English, named after the Roman god Saturn associated with the Titan Cronus, father of Zeus and many Olympians. Its original Anglo-Saxon rendering was Sæturnesdæg (pronounced [sæ.tur.nes.dæg] or [sæ.tur.nes.dæj]). In Latin it was dies Saturni, "Day of Saturn"; compare French samedi. The Spanish and Portuguese sábado, the Romanian sâmbătă, and the Italian sabato come from Sabbata dies (Day of the Sabbath). The Scandinavian Lørdag/Lördag deviates significantly as it has no reference to the old norse gods, the latin gods nor the roman gods. It derives from old norse laugardagr, which literary translates to washing-day.


VIII.
Canzona de' sette pianeti

Sette pianeti siam, che l’alte sede
lasciam per far del cielo in terra fede.

        Da noi son tutti i beni e tutti i mali,
quel che v’affligge miseri, e vi giova;
ciò ch’agli uomini avviene, agli animali
e piante e pietre, convien da noi muova:
sforziam chi tenta contro a noi far pruova;
conduciam dolcemente chi ci crede.

        Maninconici, miseri e sottili;
ricchi, onorati, buon’ prelati e gravi;
sùbiti, impazïenti, fèr’, virili;
pomposi re, musici illustri, e savi;
astuti parlator’, bugiardi e pravi;
ogni vil opra alfin da noi procede.

        Venere grazïosa, chiara e bella
muove nel core amore e gentilezza:
chi tocca il foco della dolce stella,
convien sempre arda dell’altrui bellezza:
fère, uccelli e pesci hanno dolcezza:
per questa il mondo rinnovar si vede.

        Orsù! seguiam questa stella benigna,
o donne vaghe, o giovinetti adorni:
tutti vi chiama la bella Ciprigna
a spender lietamente i vostri giorni,
senz’aspettar che ’l dolce tempo torni,
ché, come fugge un tratto, mai non riede.

        Il dolce tempo ancor tutti c’invita
lasciare i pensier’ tristi e’ van’ dolori:
mentre che dura questa brieve vita,
ciascun s’allegri, ciascun s’innamori.
Contentisi chi può: ricchezze e onori
per chi non si contenta, invan si chiede

Mercurio - Mercury


mercoledì 2 novembre 2011

Il laboratorio alchemico di Pinocchio - Pinocchio's alchemical lab, teca antologica- display case

IL LABORATORIO ALCHEMICO DI PINOCCHIO

PINOCCHIO'S ALCHEMICAL LAB
teca antologica
anthological display case


Questo è un esperimento partecipativo, un'opera costituita da alcuni contributi che sono stati da me richiesti appositamente, commissionati. Un giorno ho preso un goniometro, l'ago al centro l'ho puntato su me stessa e ho notato quali persone erano presenti in quel momento nella mia vita: come presenza intendo fisica, sia di persona, che con una telefonata o una mail. Ho escluso gli estranei e incluso persone che hanno un posto nella mia vita.
Alcune persone sono state escluse, ma la scelta del giorno è stata casuale: ciò non significa che non le senta vicine.
A coloro che erano presenti quel giorno ho consegnato un semplice barattolino di vetro con un coperchio e ho dato un mandato, ho fatto una richiesta: utilizzare questo oggetto per traformarlo in qualcosa di proprio, di significativo, di farne una opera di espressione personale. Non vi erano vincoli per la realizzazione ad eccezione di riconsegnare il medesimo oggetto intatto, non modificato. Quindi poteva essere riempito fino all'orlo o parzialmente, poteva esser mantenuto o meno il coperchietto, poteva esser colorato, addobbato, modificato e potevano essere inserite parole e/o oggetti.
Ho detto che altre persone avevano ricevuto lo stesso incarico e che quello che mi avrebbero restituito sarebbe stato posto in un contenitore, in uno scrigno e che l'avrei esposto al pubblico.
Quello che mi interessava era proprio questo risvolto, questo processo di pensiero creativo, espressivo, di "exposure", un processo artistico in un certo senso. Il risultato dipendeva a questo punto da molti fattori. In primo luogo la responsabilizzazione individuale: si poteva mostrare indifferenza e superficialità come impegno e seria partecipazione. Si poteva riempire a caso il barattolino tanto per fare, sia per trascuratezza sia perchè non si aveva nulla da dire: oppure quell'oggetto da modificare poteva implicare un momento di riflessione e concentrazione, di espressione personale, di contenitore per sincere emozioni.
Riagganciandomi al termine "concentrazione" uno spazio così esiguo richiedeva appunto il concentrare l'idea o l'emozione o l'imitazione o l'emulazione di un soggetto. Alcune idee nel processo artistico possono essere assolutamente originali mentre altre, che sono state tuttavia concepite con sincerità, al fruitore sembreranno lo scimmiottamento di altri concetti artistici che già si sono visti: ma in alcuni casi non ci si rende nemmeno conto che dalla memoria e dal rimescolare conoscenze e immagini di altre opere è scaturita la propria idea. Alcuni invece potevano rivelarsi dei meri imitatori di alcune forme d'arte contemporanea.
Un altro fattore era certamente costituito dal proprio background culturale e dal posto che l'arte occupa nei propri interessi. Chi riserva nella vita uno spazio cospicuo all'amore per l'arte ed ha gli occhi pieni di produzioni artistiche si sarebbe dovuto confrontare con una serie di immagini di emulazione, imitazione, plagio o analogia da cui forse avrebbe voluto discostarsi: altri che all'arte riservano un ruolo più ridotto invece potevano godere della freschezza del gesto e dell'idea, senza nessun confronto, in assoluta libertà e purezza istintuale. Ma si può altresì ipotizzare il contrario, cioè che la familiarità con il linguaggio artistico non influenzasse minimamente il proprio prodotto ed il non essere avvezzi al processo di creazione artistica creasse empasse nel "costruire" l'oggetto.
L'altro fattore determinante era proprio costituito dal fatto che esso sarebbe sato esposto e cioè visto e potenzialmente giudicato da un pubblico più o meno nutrito, più o meno conosciuto. Questo argomento non è solo preso in considerazione dall'artista ma è anche un tema ricorrente nella vita di ognuno di noi, ciò che, secondo coscienza, abitudini, consuetudini, educazione, usi e costumi, può essere presentato di noi in pubblico, pubblicato, e ciò che può e/o deve restare privato, addirittura intimo. Quindi era interessante scoprire come il condizionamento della publica imago avrebbe influenzato il lavoro. Cioè cosa si sarebbe mostrato di sè e cosa di sè si sarebbe voluto o potuto mostrato in pubblico. Ancor di più, se ciò che si sarebbe voluto esporre sarebbe stato occultato, celato, trasfigurato, censurato. In alcuni di questi barattolini può esser più significativo ciò che non c'è rispetto a ciò che si vuole mostrare o dimostrare.
Questo è il mio teorema alchemico del burattinaio.
Ho obbligato queste persone all'utilizzo di un contenitore: non ho scelto una teca, una scatolina, ma un oggetto dalla forma difficile e trasparente. Doveva quindi essere tridimensionale, non c'era se non una piccola possibilità di sfondo, che non è stata peraltro utilizzata.
Un altro elemento da tenere in considerazione era il confronto con gli altri ( per gli altri non intendo solo le altre persone che avevano il barattolino in consegna ma mi riferisco più in generale all'ambiente esterno), la competizione,o l'indifferenza, la totale indipendenza; oppure altresì il sospettare cosa avrebbero fatto gli altri,o il voler più o meno apertamente primeggiare, l'assoluta umiltà del gesto o la presunzione. Alcuni si sarebbero tenuti in disparte, entrando discretamente e in punta di piedi, altri avrebbero gradito una visibilità più ad effetto.

 Le persone a cui ho consegnato l'oggetto hanno vari gradi di relazione tra loro e l'unico punto che hanno in comune è il fatto che mi conoscono: ma anche fra essi vi sono dei ponti di conoscenza. Alcuni si sono creati successivamente alla consegna dell'oggetto: altri sono precedenti addirittura all'amicizia con la sottoscritta. E questo è un altro gioco del destino che si potrà compiere spostando i barattolini nello scrigno, mettere in relazione i barattolini avvicinando o scostando le presenze gli uni tra gli altri.
Alla fine cosa apparirà agli estranei? Cosa si dedurrà dalla manipolazione di questi oggetti neutri?
Quando qualcuno osserverà i barattolini cosa penserà di noi? Quali spostamenti farà? Quali barattolini metterà in relazione? Quali riterrà interessanti? E quali invece resteranno insignificanti? E per quale ragione? E perchè si chiama laboratorio alchemico? Perchè Pinocchio, cosa c'entra?

il gatto dell'alchimista sorveglia lo scrigno di Pinocchio


Venite a giocare con le bamboline voodoo dello scrigno nel laboratorio alchemico di Pinocchio.



con la partecipazione di:

Fabrizio Alloero
Silvano Bertalot
Marco Clari
Alessio Conti
Michela Forgione
Michele Forneris
Maurizio Gelatti
Caterina Musso


courtesy of: Alessandro Macrì, che gentilmente mi ha procurato il broccato per il rivestimento dello scrigno.
L'illustrazione di Pinocchio è del grande Attilio Mussino.

Collezione Privata, Torino - Private Collection, Italy

Assemblage, barattolini in vetro per alimenti, stoffa, in scatola in legno cm. 32x22x9, 2011
Assemblage, little glass jar food container, cloth, in wooden box 32x22x9 cm., 2011

venerdì 28 ottobre 2011

Paratissima 2011, quartiere di San Salvario, Torino 2-6 novembre 2011

PARATISSIMA 2011
San Salvario, Torino

2/6 novembre 2011


Paperino Surfista partecipa a Paratissima 2011
esponendo con  Lucciole 
in uno spazio denominato "Il Laboratorio Chimico di Pino",
sito in via Principe Tommaso 21/a, quasi angolo via Silvio Pellico.


Nei primi due giorni l'orario sarà il seguente:

mercoledì 2 novembre: 16:30 - 24:00
giovedì 3 novembre: 12:00/14:00 - 17:00-24:00
venerdì 4, sabato 5 e domenica 6 novembre...andremo solo a casa a dormire poi ci trovate lì!

E si sa, le papere non stanno mai col becco asciutto!!!!!
Un GRAZIE particolare, un GRAZIE enorme va a Pino che ci ha offerto il suo spazio incondizionatamente!
E un altro ringraziamento alla zia Irma che ha fornito materiale resistente e a Michele F. che ha curato l'allestimento con noi.