Paperino Surfista

domenica 13 gennaio 2013

Frattali - Fractals, teca haiku - haiku display case

FRATTALI
FRACTALS
 teca haiku
haiku display case

( English below)
Un frattale è un oggetto geometrico che si ripete nella sua struttura allo stesso modo su scale diverse, ovvero che non cambia aspetto anche se visto con una lente d'ingrandimento. Questa caratteristica è spesso chiamata auto similarità. Il termine frattale venne coniato nel 1975 da Benoît Mandelbrot, e deriva dal latino fractus (rotto, spezzato), così come il termine frazione; infatti le immagini frattali sono considerate dalla matematica oggetti di dimensione frazionaria. Il frattale è un pattern infinito. Si creano ripetendo un semplice processo all'infinito, in un loop di feedback. Queste figure ricorrono, i frattali sono immagini di un sistema dinamico - l'immagine del Caos.

 A fractal is a never-ending pattern. Fractals are infinitely complex patterns that are self-similar across different scales. They are created by repeating a simple process over and over in an ongoing feedback loop. Driven by recursion, fractals are images of dynamic systems - the pictures of Chaos. Geometrically, they exist in between our familiar dimensions. Fractal patterns are extremely familiar, since nature is full of fractals. For instance: trees, rivers, coastlines, mountains, clouds, seashells, hurricanes, etc. Abstract fractals - such as the Mandelbrot Set - can be generated by a computer calculating a simple equation over and over.




Nella letteratura giapponese, gli Haiku rappresentano una parte molto importante e caratteristica dell'essenza più profonda della cultura nipponica.La condizione alla base di questo tipo di poesia è la convinzione dell'inadeguatezza del linguaggio, rispetto al compito di testimoniare la verità. C'è molta cultura Zen alla base della poesia Haiku, il cui intento è quello di far tornare il linguaggio alla sua essenza pura, ovvero alla sua nudità. Nessuna manifestazione del reale, neppure la più semplice, è indegna di essere trattata dai Maestri di Haiku: in ogni cosa è l'energia vitale a svelarsi alla mente, se questa è scevra da schemi e pregiudizi, dalle proprie abitudini e dai limiti del razionale. E poiché l'energia vitale è movimento, anche l'Haiku, seppure nella sua semplicità, dovrà permettere a questo movimento di esprimersi, attraverso le sillabe, e di esprimere a sua volta la comunione, l'esigenza dell'uomo di essere tuttuno con la natura. Anche se veicolo di questa comunione, l'Haiku, però, non diventa mai semplice descrizione realistica, ma và sempre interpretato come testimonianza di una visione che va appunto oltre gli schemi di cui sopra.

Esistono almeno due modi di scrivere Haiku che danno vita a due stili diversi.Il primo stile è caratterizzato dal fatto che uno dei tre versi (normalmente il primo) introduce un argomento che viene ampliato e concluso negli altri due versi.Il secondo stile produce Haiku che trattano due argomenti diversi messi fra loro in opposizione o in armonia. Questo secondo stile può attuarsi con due modalità: il primo verso introduce un argomento, il secondo verso lo amplia e lo approfondisce, il terzo verso produce un'opposizione di contenuto, un capovolgimento semantico che in qualche modo ha però relazione con il primo argomento. Questo sbalzo semantico può anche essere sottilissimo.Ma potrebbe anche essere che il primo verso introduce un argomento, e sono i due versi successivi che introducendo un nuovo argomento lo mettono in relazione con l'argomento trattato nel primo verso (in opposizione o in armonia).

Basho, uno dei massimi poeti di Haiku, dopo aver letto una composizione del discepolo Kikaku, gli disse: "Hai la debolezza di voler stupire. Cerchi versi splendidi per cose lontane; dovresti trovarli per cose che ti sono vicine".
Nelle poesie di Basho l'intera natura è chiamata ad esprimersi: l'acqua, le rocce, i fiori, il sole, le nuvole e le stelle, gli animali, le piante, il mare e il vento e insieme a tutto ciò, il dolore e la gioia dell'uomo. Tutto è Kami, divinità, e al cospetto del divino il poeta si colloca, anima e corpo in un'unità inscindibile, nella condizione estatica della contemplazione.

L'Haiku è nato in Giappone nel XVII secolo.
Deriva dal Tanka, componimento poetico di trentun sillabe.
Si scrivevano poesie Tanka già nel IV secolo. Il Tanka è formato da cinque versi con una quantità precisa di sillabe per ogni verso: il primo verso contiene cinque sillabe, il secondo sette sillabe, il terzo cinque sillabe, il quarto sette sillabe, il quinto sette sillabe. Eliminando gli ultimi due versi si è formato l'Haiku.
La prima antologia di poesia giapponese intitolata "Manyoshu" risale all' VIII secolo; comprende 20 volumi con 4.500 poesie in diverso stile.
In Giappone si calcola che più di dieci milioni di persone si diletta a scrivere Haiku. Ci sono attivissimi gruppi di poeti (chiamati Haijin) che si riuniscono per parlare di Haiku. Tutte le maggiori riviste e quotidiani giapponesi hanno una rubrica dedicata agli Haiku.







" Building
thought
in a livid rainy
winter morning "
( Enrica Borla )


Haiku is an unrhymed, syllabic form adapted from the Japanese: three lines of 5, 7 and 5 syllables. Because it is so brief, a haiku is necessarily imagistic, concrete and pithy, juxtaposing two images in a very few words to create a single crystalline idea. The juxtaposed elements are linked in Japanese by a kireji, or “cutting word”—poets writing haiku in English or other Western languages often use a dash or an ellipsis to indicate the break or cut between the linked images.
 Haiku poems first appeared in Japan 700 years ago, but the form did not migrate into Western poetry until the 19th century, after Japan’s harbors were opened to European and American trade and travel, when several anthologies of haiku were translated into English and French. In the early years of the 20th century the Imagist poets adopted the form as an ideal poem, writing what they called “hokku” in the three-line 5-7-5 pattern. Mid-century Beat poets like Jack Kerouac and Gary Snyder were also enamored of the haiku form, and it has flourished in contemporary poetry, particularly American poetry.
Because the form has been brought into English from a language written in characters, in which a haiku appears on a single line, many poets writing haiku in English are flexible about the syllable and line counts, focusing more on the brevity, condensed form and “Zen” attitude of haiku. Traditional Japanese haiku requires a seasonal reference, or kigo, drawn from a defined list of words pertaining to the natural world. The related short form of senryu is distinguished from haiku as being concerned with “human nature” or social and personal relationships.

La teca in legno è stata realizzata da /The wooden box has been realized by: Roberto Attanasi.


Assemblage, gesso, calcografia, tempera, matita, in cornice di legno cm. 27x27x7, 2013
Assemblage, chalk, calcografia, temper, pencil, in wooden frame 27x27x7 cm. ,2013




 

 

 

 

 

 

 

 





































































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