Ormai ho la sensazione, anzi, quasi la certezza, che il gruppo di cornacchie che si erano stanziate proprio vicino a casa mia si siano spostate. Da almeno una settimana non ne vedevo un esemplare e non ne udivo i richiami. Perchè?, mi chiedevo. Appena lo scorso anno una coppia aveva nidificato su Numero Uno ( il mio albero preferito dei sette tigli che fanno la guardia alle mie finestre) e avevo osservato il lungo e meticoloso lavoro con cui avevano costruito il loro nido: vivendo in città era stato per me stupefacente come avessero meticolosamente trovato e scelto, giorno dopo giorno, i rami giusti per creare quell'incastro che avrebbe accolto prima le uova e poi i piccoli. Nei quasi quattro anni trascorsi con loro sono certa che mi conoscessero e, leggendo il libro di Bernd Heinrich "La mente del corvo" ( https://en.wikipedia.org/wiki/Bernd_Heinrich ) , ero come esaltata di poter vedere questi animali intelligenti ogni giorno.
In particolare ricordo la mia cornacchia preferita, una giovane e spavalda signorina che amava se promener il pomeriggio, intorno alle 16:30. Compiva sempre il medesimo percorso: atterrava sul lato sud del giardinetto pubblico antistante la mia casa e sostava per qualche minuto tra le due panchine poste a ridosso della via, antistanti la tabaccheria. Ad un certo punto, si avvicinava, cammiando goffamente, verso il marciapiede dove si trovano le strisce bianche per l'attraversamento pedonale...e attraversava la strada! Un pò camminando, un pò saltellando, ma con calma e tranquillità. Poi, giunta sul lato opposto, con un balzo si posizionava sul marciapiede, dava una curiosa occhiata dentro al bar dell'angolo e poi continuava la sua passeggiatina fino al portone del retro di un cortile a pochi metri di distanza dal bar. Poi si fermava. Se ne stava un pò lì, verso il ciglio del marciapiede, e guardava le persone passare: a quell'ora escono i bambini che frequentano le scuole primarie che tornano a casa con le loro madri. La mia amichetta guardava quel flusso di bimbi, di madri, di madri che si recavano a prendere il figlio maggiore magari portandosi il più piccolo sul passeggino, come se fosse incuriosita da quella quasi quotidiana processione: forse era incantata dai colori o, più probabilmente, non saprò mai perchè amava fare la solita passeggiatina, col suo solito percorso, alla solita ora. Un'altra che ben distinguevo invece stava di vedetta sopra la segnaletica verticale stradale all'incrocio tra due vie laterali: sopra due cartelli rotondi, uno di senso vietato e l'altro di obbligo di svolta a sinistra. In cima stava lei, nera sfumata, come se fosse su un trono, occhieggiando.
Non è questa la volta che disquisirò di cornacchie poichè si trovano informazioni abbondanti in rete e foto della loro vita in città. Ho letto che la loro presenza indica magia e ciò che mi spiace è che da una settimana non vedo più la loro magia, non sento le loro voci e mi mancano molto. Sono preoccupata per loro, vorrei solo sapere se hanno scelto di cambiare territorio o se, nei mille modi perversi in cui il genere umano è perverso, le hanno costrette ad allontanarsi o le hanno avvelenate. Ricordo che a gennaio ero contenta poichè vedevo una coppia che cominciava a ricostruire il nido nel punto preciso in cui lo vedevo lo scorso anno, proprio su in cima a Numero Uno. Poi non hanno proseguito, hanno abbandonato il progetto o, come sospettavo, forse avevano scelto un altro albero in un altro giardino pubblico.
Proprio mentre scrivo ho sentito il richiamo di una cornacchia: sono corsa sul balcone ma non l'ho vista. Però, il solo sentirne ancora il verso mi risolleva. Sono qui vicine, forse torneranno nel mio giardino.
Huginn e Muninn sono due corvi presenti associati al dio Odino. Huginn e Muninn viaggiano per il mondo portando notizie e informazioni al loro padrone. Odino li fa uscire all'alba per raccogliere informazioni e ritornano alla sera, siedono sulle spalle del dio e gli sussurrano le notizie nelle orecchie. Entrambi i nomi dei corvi derivano dal norreno, Huginn significa pensiero mentre Muninn memoria. Ma i corvi non sono le cornacchie. Ma li amo entrambi, così come amo i piccioni: semplicemente perchè volano, e io no.
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