TORINO E LE SUE ACQUE
TURIN AND ITS WATERS
TURIN AND ITS WATERS
teca sabauda esoterica
esoteric Savoy dispaly case
( English below)
Questa è un'altra teca dedicata a Torino, la terza dopo "L'unica Augusta" ( 2011 ) e "papa Giovanni" ( 2011 ). La prima usava come cornice i colori della città, giallo e azzurro, un panorama in cui veniva moltiplicata la Mole Antonelliana, dove un titolo di cronaca tratto da un quotidiano distillava quello spirito torinese di provincia di ampio respiro, mentre da una 500 spuntava una giovane donna sorridente e ottimista. Una teca celebrativa, in uno stile sabaudo ironico ma leggiadro, il passaggio tra gli anni '70 e gli '80.
This is the third display case consecrated to my town, Turin, after "The only Augusta" ( 2011) and "father John" ( 2011). "The only Augusta" has in its frame the town colors, yellow and light blue, a landscape in which the Mole Antonelliana is multiplied, where the title of a local newspaper was the juice of our typical way of life ( I like to think of my town as a whistle stop connected to the world ). In the first display case a young woman on a La500 car was smiling, feeling good: a celebratory display case in an ironic and elegant Savoy way, symbolic shift from the 70s to the 80s.
"L'unica Augusta", 2011, Collezione Privata, Boston, USA |
This is the third display case consecrated to my town, Turin, after "The only Augusta" ( 2011) and "father John" ( 2011). "The only Augusta" has in its frame the town colors, yellow and light blue, a landscape in which the Mole Antonelliana is multiplied, where the title of a local newspaper was the juice of our typical way of life ( I like to think of my town as a whistle stop connected to the world ). In the first display case a young woman on a La500 car was smiling, feeling good: a celebratory display case in an ironic and elegant Savoy way, symbolic shift from the 70s to the 80s.
Turet e statua della Grande Madre. |
La seconda teca dedicata alla città si intiola "papa Giovanni": il gioco di parole del titolo si riferiva a Giovanni Agnelli, Giuanin Lamiera, come era soprannominato dagli operai, ed al sostantivo che poteva essere sia Papa che papà. Una riflessione sulla sua figura, paterna e/o di padre padrone ( della FIAT ) ed il rapporto con i suoi operai, quelli che in particolare affollarono i suoi funerali e che lo ringraziavano per avergli dato un lavoro e la possibilità di crescere i propri figli. Ma anche Papa nel senso che il Piemonte, grazie alla FIAT ed al suo indotto, per molti anni fu come uno stato pontificio laico del Nord. L'Avvocato nella teca è presente come immagine trasmessa da un apparecchio televisivo, uno dei simboli del raggiungimento del benessere economico per la famiglia media italiana insieme ad altri simboli come il frigorifero, la lavatrice...una utilitaria: questa è presente sopra la cornice della teca. Lo sfondo rappresentava il viaggio dell'emigrante dal sud verso Torino, portandosi negli occhi la fame e la speranza, le sue tradizioni ed i suoi oggetti apotropaici. Questa è la Torino del boom economico, dello sviluppo della Fabbrica tra gli anni '50 e '60.
The second display case consacrated to the town is "papa Giovanni" ( in Italian the word papa means Pope if written without the accent: instead the word papà means daddy. Another resonance is in the name Giovanni: this is the first name of the tycoon Giovanni Agnelli, owner of the FIAT car factory who died in 2003, and this is also the name of a famous and beloved pontiff, Papa Giovanni XXIII - papacy 1958/1963 ). The Pope/daddy John is the Italian business man, lawyer and tycoon Giovanni Agnelli and the display case is a consideration on the relationship between he and his workers. In the 50s and 60s many poor people from the South of Italy came to Turin, looking for work: the immigrants during the economic boom found work, house, food and the possibility to grow a family. Turin, thanks to the FIAT factory, became a sort of secular state of the North, whose pontiff was Giovanni Agnelli. In the display case this father/lord is broadcasted on TV by an old television set, one among the symbols of new welfare as the fridge, the washing machine...an economy car: indeed a little 500 car is present on the frame of the art box. The background portrays the migrants journey from the South of Italy to Turin, carrying hunger and hope, their traditions and their good luck objects ( of the Italian tradition, the cornetto - the horn, the fica - a typical gesture, the gobbo - the hunchbacked). This was Turin during the economic boom, during the development of the Factory in the 50s and 60s.
Torino è una città delle acque.Poche città al mondo
possono vantare infatti di essere bagnate da quattro corsi d'acqua, come può fare il
capoluogo piemontese. Non c'è solo il Po, il fiume più lungo d'Italia, che ha in Torino
la prima grande città incontrata nei suoi oltre 600 km di cammino verso l'Adriatico e che
separa la collina dalla città. Ci sono anche la Dora,
la Stura e il Sangone.
I tre torrenti, tutti provenienti dalle Alpi, hanno avuto funzioni diverse nella lunga
storia torinese. La Dora, grazie alla vicinanza con le mura e alla forza delle sue acque,
è stata sempre protagonista della produzione, dai mulini medievali fino alla rivoluzione
industriale dell'Ottocento: il primo quartiere industriale e le prime fabbriche nacquero
proprio lungo la Dora, dando vita al quartiere operaio della Vanchiglia. La Stura a nord e
il Sangone a sud solo recentemente, con la grande espansione cittadina del dopoguerra,
sono entrati nell'agglomerato cittadino. Il Sangone oggi è un fiume di orti privati e
abusivi, ma vanta un passato di grande interesse: sulle sue rive sono sorte nei secoli
alcune tenute dei Savoia, la più famosa delle quali è Mirafiori, oggi scomparsa,
costruita in onore di un'Infanta di Spagna andata in sposa a un Duca di Savoia e ricordata
oggi nel nome di un quartiere torinese e dell'impianto Fiat costruito in quest'area nel
dopoguerra. La Stura, infine, grazie alla lontananza dalla città è rimasto il più
"selvaggio" dei corsi d'acqua torinesi: se alcune sue rive hanno oggi bisogno
urgente di una riqualificazione, già nella zona in cui le sue acque incontrano il Po, il
torrente presenta alcuni luoghi di maggiore interesse naturalistico, in cui è possibile
effettuare bird-watching.
Nel corso della storia i quattro fiumi di Torino sono stati arricchiti da parchi e
giardini, veri e propri polmoni verdi cittadini nati magari per le ville patrizie e
diventati poi patrimonio di tutti. Lungo la Dora, che in città scorre imprigionata in
argini e muraglioni cui raramente si ribella (l'ultima, nel 2000, ha inondato il quartiere
di Borgo Dora), sorge il Parco della Pellerina, uno dei più importanti polmoni verdi
cittadini. Il Sangone bagna il Parco delle Vallere prima di buttarsi nel Po e la Stura
incontra il Parco della Mandria a Venaria e, alla confluenza con il Po, dà vita a un'area
seminaturale inclusa nel parco fluviale del Po. Protagonista della vita cittadina sin
dall'antichità, è stato via via centro di produzione, di trasporto e di svago. Oggi è
soprattutto luogo di svago, dai Murazzi rinati a nuova vita fino al Parco del Valentino, i
club di canottaggio e il Parco delle Vallere, giù fino a Moncalieri; se in centro il Po
è intrappolato dagli argini, verso Moncalieri scorre libero, con la vegetazione che si
bagna nelle sue acque.
Torino è una città magica: costruita sul 45° parallelo, è rispettivamente uno dei tre vertici del triangolo della magia bianca con Praga e Lione e della magia nera con Londra e San Francisco. Il segreto di tanta magia sono le linee sincroniche,
misteriose arterie di energia che proprio a Torino s’incrociano e quasi
esplodono; la confluenza di due fiumi su cui sorge Torino, il Po e la
Dora, che formano un anello di acque attorno alla città. Il Po
rappresenta il Sole,e quindi la parte maschile,la Dora è la Luna quella femminile.
Turin is a water town. Few cities in the world swim into four freshwater flow. Not only the Po , Italy's longest river, but also three branches: Dora, Stura, Sangone.
Turin is one of the six towns of magic: built on the 45° parallel, is one vertex of both magic triangles ( White magic with Prague and Lyons, Black magic with London and San Francisco). The secret of its magic are the synchronic lines, mysterious energy arteries that cross particularly in Turin and nearly explode: the two rivers' confluence where Turin rises up, the Po and the Dora, forms a water ring around the old town. The river Po represents the Sun, the male, the river Dora the Moon, the female.
Courtesy of Riccardo Vasconi.
Décollage, collage e assemblage, miniatura di fontanella, plastica, tessere di mosaico, in cornice di legno cm. 35x20x10, 2013
Décollage, collage and assemblage, fountain miniature, plastic, mosaic tiles, in wooden frame 35x20x10 cm., 2013
Passeggiata al Parco del Valentino lungo il Po |